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Domenica 6 dicembre 2009 - Nasce il sito Goriziamia.it - Storia e notizie sulla città di Gorizia |
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ATTENTATO DI SARAJEVO- PRIMA GUERRA MONDIALE |
L’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, in cui furono uccisi Francesco Ferdinando e sua moglie, ne fu la causa in quanto il 28 luglio dello stesso anno l’Impero Asburgico dichiarò guerra alla Serbia storica alleata della Russia. Della guerra in atto vanno ricordate le 12 battaglie dell’Isonzo, le varie trincee e camminamenti fatti sul Monte Calvario, sul Sabotino, sul San Gabriele, sul S. Michele e sul S.Marco dove migliaia di soldati e ufficiali d’ambo le parti morirono o furono fatti prigionieri. Ricordiamo i 60 mila morti all’ossario di Oslavia (a circa 5 km dal centro cittadino), dove vi fu uno dei più cruenti e sanguinosi conflitti della prima guerra mondiale e dove si immolarono Scipio Slataper, il poeta del Carso e Vittorio Locchi cantore e poeta della Sagra di Santa Gorizia; e i 100 mila caduti che riposano al sacrario di Redipuglia, dove sorge anche una grandiosa ara in marmo del Duca Emanuele Filiberto d’Aosta comandante della III Armata. A Polazzo nei pressi di Redipuglia c’è il cimitero di guerra dei soldati austro-ungarici. Le truppe italiane per la prima volta entrarono in Gorizia il 9 agosto del 1916, alla guida del sotto tenente Aurelio Baruzzi e dopo la ritirata di Caporetto (ottobre 1917), rientrarono nuovamente trionfanti il 6 novembre 1918 con la brigata di cavalleria Saluzzo Vicenza fra un tripudio di bandiere e di popolo festante. L’Impero Austro-Ungarico era ormai sconfitto definitivamente.
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